Come saprete durante la Milano Design Week, oltre al Salone del Mobile, c'è il Fuorisalone. Nato (grazie alla rivista Interni) come manifestazione “non istituzionale”, negli anni è stato largamente riconosciuto come un percorso vitale ed indispensabile per la settimana del design. Anche quest’anno, nei pochi giorni a disposizione nella nostra visita nella città meneghina, non potevamo non fare un salto nelle zone che da sempre richiamano tantissimi visitatori.
Partiamo dal distretto di Lambrate, ormai alla sua 7a edizione. Questa fetta di città, in rapida mutazione dal 2000, quando le strutture di un ex-fabbrica hanno iniziato a riconvertirsi in "distretto creativo" è la zona più giovane, internazionale e cool del Fuorisalone. Comprende le vie Ventura, Massimiano ed Oslavia. È il luogo scelto dalle scuole ed accademie di design, dove si va ad ammirare progetti innovativi, ricerca dei materiali, sperimentazioni.
Qui colpiscono anche le location: ex fabbriche, laboratori, magazzini soprattutto, ma anche officine, elettrauti, studi di design/architettura e insolite case private.
Quest’anno, infatti, ha aperto le porte ai visitatori del Fuorisalone, la “Casa sul tetto”, un incredibile loft privato con terrazza panoramica, giardino e piscina, progettato da Mutti & Architetti.
Incuranti (o meglio incoscienti) dei 5 piani di scale, abbiamo varcato la soglia di una casa, davvero fuori dall'ordinario per Milano, con una vista a 360° su questa parte di città. Nelle stanze le installazioni dell’Accademia olandese Royal Academy of Art the Hague. Ma siamo rimasti affascinati dalla terrazza…
Al 4° Piano la coloratissima esposizione del design peruviano e messicano, divertente anche da fotografare…
INCONTRO sotto il sole degli dei - Grazie a due designer e al MINCETUR, 23 artigiani hanno presentato creazioni in tessuto realizzate a mano con le tecniche antiche, per rinnovare e non spegnere la tradizione.
Al 1° piano sempre del n 15, Poetry - 21 words for… mostra dal tema poesia+design, organizzata da Logotel e curata da Susanna Legrenzi e Stefano Maffei.
Ecco un innovativa macchina che stampa parole sulla sabbia:
Blackout Poetry hanno invitato i visitatori ad usare la tecnica, che già conoscevamo, quella del caviardage, che consiste nel creare poesie partendo da una pagina di un vecchio libro. Si deve cercare di comporre una poesia evidenziando le parole prescelte, tra le tante della pagina o cancellando le altre parole, frasi. Inoltre si possono creare disegni, suggestioni grafiche, stimolando la fantasia. Per questo scopo erano messi a disposizione di tutti libri, pennarelli e timbri handmade.
Altro in zona Ventura…
Money, Meat & Plastic Surgery, tre giovani designer impegnati contro lo spreco alimentare, hanno trasformato lo scarto in materiale per costruire oggetti di design.
Giochi di luce firmati dalla designer Pieke Bergmans.
Studio Brieditis & Evans
In our office: laboratorio creativo della Lund University in collaborazione con HAY
L’Accademia di Arte e Design di Ginevra in via Sbodio 30 con tantissime interpretazioni dell’orologio a cucù…
The Big Bubble di Alex De Witte - serie di lampade in vetro soffiato, colorate o di colore neutro.
Kassiewijle - un collettivo di giovani designer ed artisti affermati, con 'Kiss my Name' hanno presentato un allestimento colorato che sfida i visitatori a non limitarsi a guardare i prodotto ma ad interagire con essi.
Di Marta Bordes la lampada Satellite, in ceramica che si muove ruotando attorno alla sua base.
Gioielli tagliati a laser di mr.nico (www.mrnico.com)
Ceramiche di amaaro (www.amaaro.com)
Anna e Marco - CASE E INTERNI
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