Criteri progettuali che usiamo davvero negli interni contemporanei
Quando progettiamo una zona giorno – soprattutto se open space con cucina – il pavimento non è un semplice rivestimento: è lo sfondo che mette in risalto arredi e luce, accompagnando in modo discreto il movimento quotidiano. La scelta del gres porcellanato giusto può rendere una casa armoniosa, luminosa e facile da vivere, oppure creare un ambiente freddo, spezzato e difficile da arredare.
In questa guida raccogliamo i criteri che utilizziamo realmente nei progetti di interior design, per aiutarti a scegliere superfici coerenti con il tuo stile di vita e con lo stile della casa, evitando alcune scelte che, sul lungo periodo, si rivelano meno felici di quanto sembrino in showroom.
Partire dal progetto, non dalla piastrella
Prima di guardare cataloghi e campioni, prova a mettere a fuoco come vivi la zona giorno.
La prima domanda riguarda la luce: una stanza esposta a nord, o un living con poche finestre, ha bisogno di superfici chiare e morbide che amplifichino l’illuminazione naturale. Al contrario, in un open space con grandi vetrate puoi permetterti toni leggermente più intensi, purché siano ben bilanciati con pareti e arredi.
Un secondo tema è la continuità: la scelta del pavimento influenza la percezione dello spazio più di qualsiasi parete. Un unico gres ben studiato, posato in continuità in tutta la casa, allontana l’effetto “ambiente spezzettato” e rende la casa visivamente più ampia. È uno dei primi accorgimenti che utilizziamo per dare ordine agli interni senza intervenire sulla muratura.
Infine, pensa alla tua quotidianità: bambini, animali, ospiti frequenti, abitudini in cucina. Questi elementi definiscono quanto il materiale dovrà essere tollerante a graffi, macchie, impronte e quanto vuoi che il pavimento sia “facile” da gestire.
Perché il gres funziona davvero nella zona giorno
Dal punto di vista tecnico, il gres porcellanato è un materiale molto compatto e a bassissima assorbenza. In pratica significa che sopporta bene urti, usura e liquidi, senza deformarsi e senza richiedere manutenzioni complesse nel tempo.
Per la zona giorno questo si traduce in alcune qualità concrete rispetto a pavimenti in legno o laminato: il pavimento in gres non si gonfia se si rovescia dell’acqua, non teme il passaggio continuo tra interno ed esterno, resiste bene alle sedie che si spostano vicino al tavolo da pranzo o ad altre sollecitazioni simili, si pulisce facilmente e rapidamente. Per questo lo utilizziamo spesso negli open space contemporanei, dove cucina e living dialogano e il pavimento deve essere allo stesso tempo esteticamente curato e molto pratico per sostenere i ritmi della vita moderna.
Il punto, però è che non basta dire “gres porcellanato”, ma individuare l’estetica, la finitura e il formato giusti per il tuo progetto.
Le tre grandi estetiche: pietra, cemento, legno
Nella pratica quotidiana, quando lavoriamo con il gres per interni ci muoviamo quasi sempre all’interno di tre famiglie estetiche: effetto pietra, effetto cemento ed effetto legno. Ognuna ha un carattere preciso e funzionerà bene solo se coerente con il contesto.
Effetto pietra e marmo
È probabilmente l’estetica più trasversale e longeva. Un buon effetto pietra dà profondità allo spazio, introduce una nota naturale, ma resta sufficientemente neutro da non stancare. Lo utilizziamo spesso in living contemporanei dove vogliamo una base elegante e discreta (come nello stile classico contemporaneo), capace di dialogare sia con arredi minimal sia con mobili più caldi in legno.
Qui la qualità della grafica è fondamentale: venature troppo rigide, riproduzioni sgranate o pattern ripetitivi rendono la superficie visivamente artificiale. Le collezioni di livello, invece, mostrano variazioni naturali, movimenti morbidi, transizioni di tono poco percepibili a colpo d’occhio, texture e un aspetto molto simile al marmo o alla pietra naturale. È quel tipo di pavimento che, a seconda della scelta, può dominare la scena oppure no, ma sempre farà sembrare “più bello” l’intero ambiente.
Effetto cemento
Quando il progetto ha un’impronta più urbana o industriale, lavoriamo spesso con gres effetto cemento. La sensazione è quella di una superficie architettonica, continua, ideale per living in stile contemporaneo o Industrial, cucine con isole importanti, arredi essenziali.
L’effetto cemento funziona molto bene negli open space perché tende a uniformare visivamente il pavimento e a mascherare le fughe. Se ami un’estetica pulita, con palette su grigi morbidi, tortora moderni o toni polverosi, è una soluzione da valutare. Richiede, però un buon equilibrio: con pareti e arredi troppo freddi o minimal rischia di rendere l’ambiente un po’ severo o spoglio, mentre abbinato a tessili, legni e luci calde diventa lo sfondo perfetto, accogliente senza perdere il suo carattere contemporaneo.
Effetto legno
L’effetto legno è amatissimo, ma è anche la tipologia su cui, come molti studi di architettura e interior design, siamo più critici quando si parla di pavimenti. Il motivo è semplice: il gres, per natura, è un materiale freddo al tatto e non potrà mai restituire la stessa sensazione fisica e percettiva del parquet. Inoltre, per quanto le grafiche siano avanzate, la fuga resta visibile rispetto a quella di un vero pavimento in legno. Insomma, dal vivo si percepisce che non si tratta di vero legno.
Per coerenza con il nostro approccio progettuale tendiamo a riservare l’effetto legno a elementi mirati: inserti a parete, quinte nella zona living, nicchie, pareti doccia, retro lavabo o paraspruzzi in cucina in contesti specifici. Utilizzato in questo modo può diventare un ottimo contrappunto caldo a un pavimento in pietra o cemento, senza cercare di imitare il parquet dove il confronto risulterebbe penalizzante.
Se desideri un living caldo, ma non vuoi o non puoi mettere il legno, spesso un gres effetto pietra dai toni neutri, abbinato a veri elementi in legno su mobili e boiserie, offre un risultato più convincente nel tempo rispetto a un “finto legno” a tutta superficie, te lo assicuriamo.
Finitura e luce: opaco, satinato o lucido?
La stessa grafica di gres può apparire completamente diversa a seconda della finitura. Per questo, nei progetti per la zona giorno, la scelta non è mai casuale.
Nella maggior parte dei casi privilegiamo finiture opache o satinate. Una superficie leggermente satinata restituisce una luce morbida, non evidenzia ogni impronta e si adatta bene sia alle zone molto vissute sia alle porzioni più “di rappresentanza” del living. È la soluzione più equilibrata se cerchi un pavimento contemporaneo e poco impegnativo da mantenere.
Le finiture lucide le utilizziamo con parsimonia e quasi mai a tutta superficie nella zona giorno. Possono avere senso in ambienti molto eleganti e poco frequentati o in porzioni limitate, ad esempio su una parete scenografica (dietro la tv, di rivestimento alla parete camino), ma su un pavimento di passaggio mostrano facilmente gocce, polvere, impronte e segni, soprattutto con luce radente. Insomma non è una scelta pratica che ci sentiamo di consigliare.
Le superfici più strutturate, infine, tornano utili quando si lavora su collegamenti con l’esterno, dove serve maggiore aderenza. All’interno di un normale living, non sono necessarie, meglio preferire texture leggere, che diano matericità senza complicare la pulizia.
Formato e proporzioni: come influenzano lo spazio
Più che memorizzare un elenco di formati, è utile capire che ruolo gioca la dimensione della piastrella nel tuo ambiente.
Negli ultimi anni, grazie anche ai progressi della tecnologia, ci si è potuti orientare verso grandi formati e rettificati. Nei living ampi e negli open space moderni usiamo spesso formati generosi perché riducono le fughe e danno continuità. Una sequenza regolare di lastre rettangolari o quadrate, ben orientata rispetto a luce e arredi, può allungare visivamente lo spazio o renderlo più ordinato.
Per un pavimento di un soggiorno è consigliabile non superare il formato 120x120, mentre per le pareti scenografiche si può scegliere lastre 120x260, ad esempio, tenendo conto che questi formati possono essere complessi da trasportare e installare in abitazioni di dimensioni piccole o standard, specialmente se ci sono vani scala stretti.
In appartamenti con piante irregolari o metrature contenute si lavora più volentieri con formati medi (60x60, ad esempio), che consentono di gestire trasporto, tagli e allineamenti in maniera più agevole.
I formati piccoli li riserviamo, di solito, a progetti in cui il pavimento o il rivestimento deve introdurre un disegno preciso: spina di pesce, fasce, riquadri o richiami più classici con tozzetti e piastrelle esagonali, ad esempio. Funzionano bene come elemento di carattere su porzioni limitate, ma difficilmente sono la soluzione migliore per tutto il pavimento della zona giorno di una casa contemporanea.
Colori, continuità e errori da evitare
Il colore del gres per la zona giorno va scelto guardando la casa nel suo insieme, non solo la singola stanza. Uno degli interventi che facciamo più spesso in fase di consulenza è rimettere ordine nella palette di colori.
Nei living poco luminosi, pavimenti troppo scuri tendono a “chiudere” lo spazio, soprattutto se abbinati a pareti colorate o arredi importanti. In queste situazioni lavoriamo con toni chiari ma non ghiaccio, su neutri caldi o toni polverosi che ampliano senza creare l’effetto freddo “ambulatorio”.
Un altro errore frequente è utilizzare materiali diversi tra cucina e soggiorno in un open space. La linea di separazione tra i due pavimenti diventa sempre un elemento che spezza e raramente aiuta la percezione dello spazio. Un unico gres ben scelto, magari accompagnato da tappeti e arredi che definiscono le funzioni, di solito è più efficace che scegliere parquet e gres solo nella zona cucina.
Infine, attenzione ai contrasti di temperatura cromatica, i cosiddetti “sottotoni”: un gres grigio freddo abbinato a grigi molto caldi e gialli genera spesso una sensazione di disarmonia. È preferibile muoversi all’interno della stessa famiglia di neutri, calibrando freddo e caldo con tessuti, metalli e accessori.
Dove trovare spunti e collezioni adatte agli interni domestici
Se desideri esplorare superfici contemporanee, materiali tecnici di qualità e formati adatti alla tua casa, puoi consultare le collezioni di gres dedicate agli interni sul sito di Italgraniti, dove sono raccolte linee pensate proprio per gli ambienti domestici moderni. È un buon punto di partenza per vedere come pietre, cementi ed effetti più decorativi si comportano in ambientazioni reali e per farti un’idea dei formati e delle tonalità più attuali.
Scegliere il gres porcellanato per la zona giorno non significa semplicemente trovare una piastrella che ti piace, ma progettare un fondo coerente con la luce, gli arredi e il modo in cui vivi la casa. Se parti da queste domande progettuali – e non solo dalle caratteristiche di prodotto in sé – il pavimento diventerà un elemento che valorizza l’intero progetto, piuttosto che un dettaglio da “incastrare” a lavori quasi conclusi.





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